domenica 25 ottobre 2009

Premio per la Pace Pax Christi International 2009


Roma - 26 ottobre 2009.

Cerimonia di assegnazione a Justine Masika Bihamba dal 2003 coordinatrice di Synergie des femmes pour les victimes des violences sexuelles – SFVS (Coordinamento di donne in favore delle vittime di violenze sessuali ).

Pax Christi Italia è lieta di comunicare che il prossimo 26 ottobre 2009 avrà luogo a Roma la cerimonia per l'assegnazione dell'edizione 2009 del premio per la pace di Pax Christi International
Quest'anno il premio sarà assegnato a Justine Masika Bihamba.

Justine Masika Bihamba è coordinatrice di SFVS, un'organizzazione non governativa congolese che difende i diritti umani delle donne. Justine e la sua famiglia, così come diversi collaboratori di SVFS, vengono minacciati e attaccati con regolarità a causa del loro lavoro.
La sera del 18 settembre 2007 sei soldati armati fecero irruzione nell'abitazione di Justine a Goma, capoluogo del nord Kivu. In casa c'erano i suoi sei figli, di età compresa tra i 5 e i 24 anni. Minacciandoli con le armi, i soldati legarono i ragazzi e chiesero loro dove fosse la madre. Nonostante le suppliche, aggredirono la figlia 24enne (colpendola in viso e rompendole un dente) e successivamente tentarono di aggredire e stuprare la figlia più giovane. Justine rientrò in casa proprio mentre stava avendo luogo l'aggressione. Sulla soglia di casa Justine identificò uno dei militari, gli chiese che cosa stesse facendo lì e chiamò immediatamente le autorità. Durante la telefonata i soldati fuggirono.
Il 27 settembre 2007 Justine sporse denuncia. Nelle settimane e nei mesi seguenti una serie di alti generali dell'esercito, di governatori provinciali e altri ufficiali le promisero che sarebbe stata fatta giustizia. Nel marzo 2008, inoltre, il vice-governatore promise ad Amnesty International che si sarebbe occupato della questione, affermando che era "inaccettabile che i responsabili restino impuniti". Un anno dopo l'aggressione, tuttavia, i responsabili non sono ancora stati arrestati né processati.
Justine e i suoi figli sono stati ripetutamente minacciati da uomini in divisa, che si aggirano regolarmente intorno alla loro abitazione. In due occasioni, alcuni soldati si sono presentati a casa di Justine, minacciando la famiglia e facendosi beffa delle accuse contro di loro.

da http://www.amnesty.it/

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