giovedì 26 novembre 2009

"Spero che ti venga un cancro": La Russa risponde così ad un ragazzo in Spagna


Chiediamo all’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (Airc) una presa di posizione decisa affinché esorti il Ministro a fornire una spiegazione chiara sul presunto accaduto, dissipando quella che si prefigurerebbe come la grave macchia di un’offesa personale nei confronti delle numerose persone afflitte da questo male.

Una partita, una squadra, una sola fede. Si dà il caso che per quest’ultima, nel caso del Ministro della Difesa Ignazio La Russa, sia l’offesa facile. Non nuovo ad atteggiamenti “discretamente sopra le righe” (epica la parata americana nel quale dava del pedofilo a chi lo contestava, da antologia il “possono morire” alla Corte Europea), l’ex numero due di An pare si sia adoperato, secondo una lettera pervenuta a Repubblica, nell’augurare il cancro ad un ragazzo che lo aveva interpellato con irriverenza.
Il fatto: martedì scorso, alle 17, un ragazzo di 31 anni e alcuni colleghi di lavoro riconoscono La Russa in un bar di Plaza Catalunya, a Barcellona. Il Ministro, a quanto parrebbe, si sarebbe trovato in Spagna per seguire la partita di Champions League della sua squadra del cuore, l’Inter, contro la formazione locale. L’occasione irripetibile avrebbe spinto uno dei tre a rivolgersi in maniera scanzonata al politico: “Salve Ministro (stringendogli la mano), spero che la partita le vada male, così come sta andando male il nostro Paese guidato dal suo Governo…”

Chissà quale lume, quale animo abbia attraversato la mente del ministro che, per tutta risposta (da quanto riferito nella lettera) avrebbe replicato in maniera inimmaginabile.

“Io spero che le venga un cancro…”

Adesso noi non pretendiamo di prendere per vere e inoppugnabili le parole del lettore di Repubblica. Tuttavia le accuse sembrano specifiche e tuttora prive delle rettifiche o controrepliche del caso. Speranzosi di ricevere spiegazioni in merito, preghiamo il titolare della Difesa di fare luce sull’accaduto.
Allo stesso modo, chiediamo all’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (Airc) una presa di posizione decisa affinché esorti il Ministro a fornire una spiegazione chiara, dissipando quella che si prefigurerebbe come la grave macchia di un’offesa personale nei confronti delle numerose persone afflitte da questo male.

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