martedì 17 febbraio 2009

La montagna del cemento - Rischi ambientali per il Cornizzolo e San Pietro al Monte -

ORE 21.30
Presso l’ARCI provinciale di Lecco in Via Cantù
Durante la serata: Proiezione video e dibattito

con la partecipazione di Lisa Nitti di Rete Donne Brianza
A seguire L I V E dei Silverado


LA DIFESA DEL CORNIZZOLO E DI SAN PIETRO AL MONTE

Il Cornizzolo, che domina l' Alta Brianza, è ben visibile a tutti gli automobilisti che transitano sulla Superstrada Monza-Lecco per i vistosi segni degli scavi che durano da 4 anni. Sul tavolo della provincia di Lecco e della Regione Lombardia c' è l' ipotesi di un ulteriore ampliamento. Continuare l' attività estrattiva (250 mila metri cubi annui) per almeno 5-10 anni. Questa una delle richieste avanzate dalla Cementerai di Merone HOLCIM che si difende in questo modo “Se non possiamo pi— estrarre marna dobbiamo lasciare a casa 200 addetti.
La provincia di Lecco ha già detto no, e si prepara a definire il Cornizzolo e il Santuario di San Pietro al Monte Un Patrimonio dell' umanità (UNESCO). Il Cornizzolo come il monte Barro e i laghi Briantei vanno salvaguardati e inseriti nel patrimonio mondiale dell' Unesco¯, sostiene Pierfranco Mastalli, assessore al Territorio.
Sei comuni (Suello, Civate, Cesana, Canzo, Eupilio e Pusiano) hanno dato vita a quella che viene definita la «Cintura» nata per proteggere il monte da qualsiasi ulteriore sfruttamento a fine estrattivo. A questa cintura appartengono, oltre ai sei comuni, la società Sev, il Cai e l'organizzazione Osa di Valmadrera; il «Parapendio club Scurbatt» e il «Gruppo difesa natura» di Suello; il Cai anche di Canzo e Asso; i cacciatori e la «Cumpagnia di Nost», pure di Canzo; la società Sec e gli «Amici di San Pietro al Monte» di Civate; il «Comitato no cava Scarenna» di Asso; i Comuni di Civate, Suello, Valmadrera, Cesana, Pusiano, Eupilio, Canzo
Anche la sezione lecchese del WWF Italia esprime il proprio apprezzamento e la propria adesione all'impegno dei Sindaci dei Comuni di Canzo, Cesana Brianza, Civate, Eupilio, Pusiano, Suello e Valmadrera, che si stanno impegnando per contrastare il pericolo di un'estensione verso Civate della cava della Cementeria di Merone.
L’8 giugno 2008, a Civate, è stata organizzata una convention davanti a consiglieri provinciali e regionali e parlamentari locali, per una richiesta di cancellazione, si spera definitiva, di ogni riferimento al Cornizzolo nell'ambito del Piano Cave provinciale. La posizione dei sette Comuni rappresenta un segnale di attenzione verso la tutela ambientale del territorio lariano. Mentre il 10 giugno 2008 è stato organizzato il Cornizzolo day con una presenza massiccia di gente e politici in rappresentanza una montagna sacra che non dovrà mai più essere violata da attività che la devastino come purtroppo accaduto in passato.

COS’è L’HOLCIM E LA BATTAGLIA DI Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” - Rete Donne Brianza

Rete Donne Brianza nasce come movimento nel maggio 2004 per dare voce alla forte opposizione dei cittadini della Brianza all’incenerimento di rifiuti industriali e CDR (combustibile da rifiuti) nei forni della Holcim, ex Cementeria di Merone. Il Piano dei Rifiuti della Provincia di Como apre la strada ad un aumento massiccio dei rifiuti destinati ad essere bruciati nei forni della Holcim Italia e provenienti anche da altre regioni e all’utilizzo di aree dei paesi vicini per stoccare e trattare i rifiuti.
Coloro che propongono di utilizzare rifiuti come combustibile nei cementifici sostengono che non produrranno emissioni tossiche. Ma secondo l’EPA (l’Agenzia per la Tutela dell’Ambiente americana) il 60% della diossina emessa negli USa dipende dall’utilizzo di rifiuti come combustibile. Le popolazioni che vivono nelle vicinanze dei cementifici possono inalare sostanze tossiche tra cui, oltre alle diossine, l’arsenico, il cadmio, il cromo, il tallio e il piombo a livelli che possono causare l’insorgere di tumori e altre malattie.
Sabato 8 maggio 2004, l’associazione culturale Il Crogiolo di Erba lancia l’allarme e chiama a raccolta le donne della Brianza, perché difendano il loro diritto alla salute e il futuro dei loro bambini. Nasce la Rete delle Donne della Brianza.

TRATTO DA: Comunicato stampa 19/11/2007

MERONE (CO) – La Cementeria Holcim di Merone potrà bruciare più di 100 mila tonnellate all’anno di rifiuti, inquinando più di quanto prevede la legge! È questo in estrema sintesi il contenuto della nuova autorizzazione ambientale rilasciata lo scorso 19 ottobre dalla Regione Lombardia alla multinazionale svizzera per il cementificio brianzolo.
Nel decreto regionale, firmato dal dirigente dott. Carlo Licotti, si concede alla Holcim di bruciare ogni anno 104 mila tonnellate di rifiuti di diversa origine, così suddivisi:

  1. Residui peciosi (rif.pericolosi): 9.000 t/a
  2. Oli usati e miscele oleose (rif. pericolosi) 12.000 t/a
  3. CDR (Combustibile Derivato dai Rifiuti): 10.000 t/a
  4. Fanghi da depurazione :13.000 t/a
  5. Farine animali:45.000 t/a
  6. Grassi animali: 15.000 t/a

Oltre all’incenerimento dei rifiuti, la Regione ha concesso deroghe per alcuni inquinanti contenuti nei fumi emessi dal cementificio. Le deroghe consentiranno alla Holcim di superare i limiti prescritti dalla normativa europea:

  1. Ossidi di Zolfo: 200 mg/mc, anziché 50 - 4 VOLTE OLTRE IL LIMITE! Ossidi di Azoto: 1.200 mg/mc, anziché 800 - 50% OLTRE IL LIMITE!
  2. Carbonio organico fino a 50 mg/mc, anziché 10 - 5 VOLTE OLTRE IL LIMITE!

Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” e Rete Donne Brianza denunciano la scelta della Regione Lombardia, in accordo con l’ARPA di Como, che ha favorito gli interessi della Holcim a scapito dell’ambiente e della salute dei cittadini!
Le associazioni chiedono agli amministratori locali (sindaci, consiglieri comunali, provinciali e regionali) di attivarsi per chiedere l’annullamento dell’autorizzazione regionale. In particolare chiediamo ai Comuni di Merone e di Monguzzo, che inizialmente si erano detti contrari alla concessione delle deroghe, di ricorrere al TAR contro la delibera regionale; se non lo faranno è perché si ritengono d’accordo con la Regione e quindi con la Holcim.
“Chiediamo ai cittadini di fare sentire la loro voce, scrivendo alla Regione per protestare contro questo atto di imperio che lascerà n ell’Erbese gli inquinanti che andranno a peggiorare la qualità dell’aria e quindi la salute.” Rete Donne Brianza.

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