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lunedì 8 giugno 2009

La libertà è partecipazione






Vi ricordo l'appuntamento per domani martedì 9 giugno alle ore 21.00 presso il Circolo Libero Pensiero di Lecco.
E' un appuntamento importante!

PRIMI PASSI PER REAGIRE ALL'ENNESIMA INTIMIDAZIONE AUTORITARIA NEL LECCHESE.

Promossa da QUi Lecco Libera.

Non mancate!

venerdì 5 giugno 2009

E allora non chiamatela Democrazia

Ospitiamo qui l'invito promosso da Duccio Facchini di Qui Lecco Libera previsto per martedì 9 giugno alle ore 21.0 presso il Circolo Libero Pensiero d Lecco..ed esprimiamo tutto il nostro sostegno e condivisione.

Gruppo Bonobo

PRIMI PASSI PER REAGIRE ALL'ENNESIMA INTIMIDAZIONE AUTORITARIA NEL LECCHESE INVITO AL LIBERO PER MARTEDI' 9 GIUGNO ALLE 21 CON PREGHIERA DI DIFFUSIONE

Buona giornata a tutt*,diversi amici mi hanno offerto solidarietà piena per quanto mi è capitato. Contestazione a La Russa con conseguente denuncia penale/intimidazione ad opera della Questura di Lecco.Per chi ancora non dovesse esserne aggiornato riporto questo link: http://www.quileccolibera.net/?p=677.

Venendo al concreto. La solidarietà è importante e va apprezzata, soprattutto quando è sincera. Il problema è che la solidarietà via tastiera o sms è uno strumento poco incisivo di fronte al clima autoritario ed irrespirabile che si respira da tempo in questa città. Su istanza di alcuni amici che in questi giorni mi sono stati molto vicini (e che non ringrazierò mai abbastanza), s'è deciso di organizzare il 9 giugno (martedì) alle ore 21 un momento di ritrovo e confronto su quanto accaduto nel particolare alla mia persona per poi giungere ad una serie di concrete proposte su come denunciare quel che sta accadendo a Lecco e in Italia.Partire quindi insieme dal particolare per arrivare poi al generale.Mi rivolgo quindi a tutti coloro i quali mi hanno espresso quella solidarietà di cui ancora gli sono grato: incontriamoci.Affrontiamo direttamente e proviamo a metter nero su bianco quanti più spunti possibili su come reagire (pacificamente, s'intende) all'ennesimo strappo autoritario.L'appuntamento è per martedì 9 giugno al Libero Pensiero di via Calloni a Rancio dalle ore 21.Per le adesioni alla lettera aperta in allegato e per la serata del 9 giugno al Libero potete rispondere direttamente a questa mail.

Ci vediamo martedì.

Duccio

Ho deciso di scrivere questa lettera aperta per uscire da un silenzio sempre più appiccicoso.
Sarò stringato e, spero, quanto più oggettivo possibile.
Prima di cominciare, però, esigo metter a fuoco due punti chiave. Primo: rispetto le Forze
dell'ordine, il loro mestiere ed i morti che tra le loro fila hanno offerto la propria vita per questo
Paese. Secondo: rispetto, come direbbe Voltaire, l'opinione altrui e darei la vita perché questa riesca a trovar espressione; alla condizione però che chi avesse argomentazioni documentate possa criticarla (pacificamente). Altrimenti è regime fascista.
Premesso questo, mi sento in dovere di denunciare un fatto gravissimo, accaduto a Lecco, che mina alle fondamenta la credibilità dei diritti sanciti dalla Costituzione italiana.
Venerdì 22 maggio, a Lecco, è giunto il Ministro della Difesa Ignazio La Russa per la campagna elettorale in favore della destra cittadina candidata alla presidenza della Provincia di Lecco.

Lo slogan del pomeriggio recitava più o meno così: “Entra solo chi rispetta le regole”. Personalmente ho ritenuto, e ritengo pure adesso, che quelle parole altro non fossero che una distorsione deliberata della realtà; organizzare sapientemente campagne discriminatorie e xenofobe a danni di chi non poteva nemmeno difendersi, come i migranti, ho pensato fosse uno scandalo e, come tale, fosse dovere di ogni cittadino (non suddito) alzare la testa e contestarne la strumentalità. Ho deciso quindi di organizzare una contro manifestazione. Lo slogan che mi ha ispirato è questo: “Predicate Sicurezza celebrando l'Impunità”. Messaggio chiaro rivolto agli ipocriti uomini di potere: forti con i deboli e deboli con i forti.
Dal momento che ho un profondo rispetto per le regole e che sino a quel punto avevo (quasi)
sempre avuto un rapporto civile con le Forze dell'ordine, mi sono recato in Questura per fare autorizzare la manifestazione di protesta (come da prassi). Dove? Nella stessa piazza dove era attesa la venuta del Ministro La Russa e, ovviamente, alla stessa ora: dalle 17 sino alle 18.30 (orario d'arrivo del Ministro). Altrimenti non avrebbe avuto alcun senso.
Il giorno dopo la richiesta d'autorizzazione – giovedì 21 maggio – sono giunte le prescrizioni della
Pubblica Autorità. La piazza non poteva esser la stessa: “c'è pericolo che tra discordi s'arrivi alle
mani”. Questa la spiegazione. Quindi: la contro manifestazione deve restare fuori dal “cono visivo” del Ministro. Meglio nell'adiacente piazza XX settembre.
Personalmente ho valutato quelle prescrizioni come una forma di censura preventiva, di protezione indebita verso un uomo di Governo che, come tale, ha il diritto e dovere di sentirsi fischiare, contestare nel merito e sbugiardare pubblicamente. Certo, se riteniamo l'Articolo 21 della Costituzione un principio cui rifarsi, altrimenti buona notte.
Il pomeriggio di venerdì 22 maggio, mi sono ritrovato con alcuni amici presso la piazza Garibaldi,
quella destinata alla massa plaudente dell'uomo di Governo.
Ho informato gli amici presenti che a parer mio la manifestazione in altra piazza non avrebbe avuto alcun senso, anzi. Dopo poco abbiamo deciso di annullarla. Una manifestazione di protesta
trasformata in sussurra “perbene” e “toni pacati” è svilita nel suo democratico significato.
Detto questo abbiamo convenuto che fosse meglio attendere il Ministro direttamente in piazza.
Niente volantini o megafono. Nulla di tutto questo. Ciascuno, qualora l'avesse ritenuto utile, avrebbe potuto esercitare l'individuale diritto di critica sancito dalla Costituzione stessa.
Individualmente, sottolineo. La manifestazione era venuta meno poco prima. Annullata.
Qualche minuto prima dell'arrivo del Ministro La Russa un cordone di poliziotti in divisa ha circondato il gruppo di “pericolosi contestatori” (noi), impedendo in questo modo la facoltà di formulare pacate domande all'uomo di Governo – prassi praticata da me in tutti gli appuntamenti precedenti con ministri o onorevoli di turno.
Il cordone era posto tra un furgone della polizia municipale e l'edicola della piazza Garibaldi. Una
sorta di gabbia costruita per controllare meglio il manipolo di cittadini non sudditi.
Quel che è successo è riassunto in questo video. Non una parola di più, non una parola di meno.
www.quileccolibera.net/LaRussa

L'unica cosa che manca, la più importante, è l'aggressione deliberata riservatami ad opera del Vice Questore e di altri poliziotti in divisa. Le immagini dell'aggressione, avvenuta in prossimità del passaggio del Ministro presso la zona in cui stavo esclamando “evviva l'impunità”, non sono state registrate. Purtroppo. I testimoni sono diversi. Il Vice Questore che sbraita “zitto, ti denuncio”. Il Vice Questore stesso che tenta di tapparmi fisicamente la bocca. Fisicamente. E poi gli spintoni, le gomitate e ancora gli strattoni contro il furgone della municipale. Il motivo: non ero stato zitto all'arrivo del Ministro La Russa. Nel video succitato si vede chiaramente come l'ordine del trattamento “duro” sia provenuto direttamente dal Ministro La Russa (incompetente sulla Polizia di Stato, ndr). In un Paese serio ci sarebbe un'indignazione generale per un simile abuso di potere. In Italia e a Lecco viene punito il cittadino non suddito, non il Sultano.
Precisazione doverosa: il Ministro non stava tenendo alcun comizio, si stava concedendo a privilegiati “giornalisti” poco distante dal suo corteo di auto di scorta. L'accusa di aver impedito a
qualcuno di esprimersi durante comizio elettorale casca quindi nel nulla.
Dopo l'aggressione, il pomeriggio è terminato all'insegna della calma apparente. Io e gli altri amici presenti – rimasti in silenzio durante la contestazione (e qui cade l'ipotetica manifestazione non autorizzata) - siamo stati allontanati per “motivi di sicurezza” dalla piazza Garibaldi.
In data lunedì 1 giugno sono stato informato del fatto che la Questura – ad opera del Vice Questore di Lecco - mi ha denunciato per violazione degli articoli 650 e 654 del Codice Penale. Art. 650:
Inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità. Quali provvedimenti? Non era più una manifestazione, era una critica individuale espressa aspramente ma entro i limiti costituzionalmente previsti.
Era una contestazione individuale documentata. L'ordine del Vice Questore – presente il pomeriggio del 22 maggio – è stato di ben altro stampo: “stai zitto o ti portiamo via”. E grazie, allora non obbedisco. Denunciatemi pure: puntualmente non si sono smentiti.
Il 654: Grida e manifestazioni sediziose. Sedizioso è un cittadino che contesta mettendoci la faccia?
Devo essermi perso qualcosa. Evidentemente la Questura s'è sentita in dovere di punire chi, quel pomeriggio, non si è spellato le mani per gli applausi scroscianti a chi, pochi giorni prima, aveva definito “meno importante di un fico secco” l'Alto Commissariato per i Rifugiati dell'Onu.
Il massimo della pena, sommando i due articoli violati del Codice Penale, è di un anno e tre mesi. Iltutto per non aver fatto altro che esercitare un diritto sancito dalla Costituzione.
Quello che chiedo quindi è un aiuto, simbolico. Un aiuto, non una pacca sulla spalla o un “in bocca al lupo” retorico. Un aiuto che si possa tradurre in un gesto concreto, di democrazia, di libertà, di
eguaglianza. Un aiuto civile, pacifico ma consapevole della gravità della situazione. Un aiuto, si badi bene, non diretto a Duccio Facchini singolarmente. No: un gesto unanime a difesa del diritto di critica e della libertà d'espressione. Diritto di tutti, non solo di Duccio Facchini da Lecco o chissà chi altro singolo. Proprio perché “oggi a me domani a te”.
E' possibile in Italia, in Lombardia, a Lecco, esprimere liberamente il proprio dissenso in questo periodo? La risposta la conosciamo, e non possiamo tacere.
Il silenzio degli spettatori non è altro che l'ossigeno dei prevaricatori.
Per questo t'invito a Lecco, nella piazza del fattaccio (piazza Garibaldi) sabato 27 giugno per una manifestazione unanime di sdegno e di pacifica protesta. In questa sede ci si confronterà sul tema del Diritto di critica e della Libertà d'espressione in questo Paese.

"La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lasci o cadere e non si muove : perch é si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile; bisogna metterci dentro l'impegno, lo spirit o, la v ol ontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l'indifferenza alla politica”. Piero Calamandrei, 1955.


Duccio Facchini

venerdì 24 aprile 2009

25 aprile 2009


Scriveva il partigiano olandese Henk nell’ultima sua lettera al padre: 

"Caro papa’, peccato che non ci saro’ piu’ il giorno della pace. Ho sempre sperato di contribuire allora con tutta la mia forza ed energia alla ricostruzione, non soltanto materiale, ma anche spirituale. Il nostro lavoro propriamente detto non comincia che dopo la guerra: eliminare l’odio fra i popoli. Perche’, solo quando questo non esiste piu’, la vera pace puo’ venire. Solo allora il fondamento della pace - la fiducia - puo’ fare il suo ingresso nel mondo. Fa’ di contribuirvi anche tu come meglio potrai. Per rendere migliore il mondo dobbiamo cominciare da noi stessi".

Qui di seguito vi segnalo un link di un'esperienza toccante: un professore, Alessandro Marescotti, insegnante di Lettere nell'Istituto Tecnico Industriale e Liceo Scientifico-Tecnologico "Augusto Righi" di Taranto ha letto in classe alcune lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana. E dato che aveva a disposizione un computer collegato a Internet e una grande lavagna digitale, ha "smanettato" insieme ai suoi studenti  su un blog e inserito sul web le lettere dei condannati a morte, a disposizione di tutti.

Potete trovarle qui: 

Cliccando sull'apposito simbolo (un foglietto posto al centro della pagina web) scaricherete centinaia di lettere, alcune di straordinario valore umano e letterario.

Buona lettura e buon viaggio all'interno della storia...e oltre..

lunedì 23 marzo 2009

Marcia della pace 2009...

Ed ecco a voi qualche immagine della Marcia della Pace - Bevera - Lecco, 22 marzo 2009.

venerdì 20 marzo 2009

Passengers al Parco


Vado filatura: ovvero " I go spinning!"

L’omaggio di Jessica a Passengers

Il video di Jessica è online! Guardalo, ascoltalo, cantalo qui.

Milano, Venerdì 20 marzo alle 18

All’incrocio tra Piazza Castello e Viale Gadio (ingresso Parco Sempione - Milano), dalle 18.00 alle 20.00, il primo raduno di biciclette on air e concerto di campanelli

Inutile nascondere il nostro dichiarato amore per le biciclette, inutile negare che ci piace festeggiare le date sbagliate, inutile dire che vorremmo conoscere tutti i Passeggeri dal vivo e farli salire sul nostro Magic Bus… ecco perché un nuovo raduno.

Venerdì 20 Marzo 2009 trasmetteremo in diretta, dalle 18.00 alle 20.00, di fronte al Parco Sempione di Milano. Noi porteremo la buona musica di LifeGate Radio, l’ecobus, le nostre “quasi primaverili” occhiaie… voi dovete portare solo la vostra bicicletta, o quella dell’amico, o quella del vicino, o almeno il suo campanello.

Sì perché in programma c’è un concerto improvvisato , come sempre, di voci angeliche delle vostre due ruote, le faremo cantare, le faremo conoscere. Nei nostri sogni vediamo un immenso tappeto di manubri estendersi oltre i finestroni del MagicBus.

Venite a suonare la primavera un giorno in anticipo. Passate parola a chiunque per la strada, sfoderate il velocipedo (se ancora non l’avete fatto) e venite a fare un pic nic a base di musica.
Ps. Tricicli ammessi.

La troupe di Passengers


mercoledì 11 marzo 2009

CONSUMARE MEGLIO CONSUMARE MENO Fa' la cosa giusta! 2009 13 – 15 marzo 2009 - Fieramilanocity

Fa’ la cosa giusta! è la più grande mostramercato sul consumo critico e gli stili di vita sostenibili in Italia; il punto di incontro per tutte le realtà che in Italia promuovono l’economia solidale, il consumo consapevole e la responsabilità sociale d’impresa.
Fa’ la cosa giusta! è il luogo in cui:
• i cittadini interessati al consumo critico trovano progetti innovativi e creativi per un mondo più equo e più pulito;
• le aziende che fanno della sostenibilità ambientale e sociale il loro punto di forza,promuovono beni e servizi di qualità, rispettosi dell’ambiente e dei diritti dell’uomo, incontrando un pubblico
numeroso e attento a queste tematiche;
• l’associazionismo, il terzo settore e il volontariato diffondono una cultura di impegno, pace, solidarietà, giustizia e partecipazione;
• le istituzioni e gli enti locali presentano le proprie “buone pratiche” per un cambiamento virtuoso del nostro modo di produrre, consumare, governare e divertirsi.

Fa’ la cosa giusta! 2009 si terrà dall’13 al 15 marzo presso i padiglioni n.1 e n.2 di FieraMilanoCity, P.ta Scarampo.
Le novità della VIª edizione di Fa’ la cosa giusta!:
• Il tema della Sezione Speciale e del programma culturale: La Casa che risparmia.
L’edizione 2009 si focalizza sul tema della Casa: arredamento, bio-edilizia e risparmio energetico i settori che la Sezione Speciale affronterà, proponendo al visitatore soluzioni, idee e progetti per arredare, abitare e costruire consapevolmente e criticamente lo spazio domestico.
Info pratiche : venerdì 13, sabato 14 e domenica 15 marzo a FieraMilanocity, padiglioni 1 e 2 (Porta Scarampo, fermata della metropolitana Lotto, linea rossa). Ci saranno circa 500 stand di prodotti e economia solidale, e una oltre 50 tra convegni, incontri e approfondimenti.

Questi gli orari:
venerdì 13 marzo: ore 9 - 20, sabato 14 marzo: ore 9 - 23, domenica 15 marzo: ore 10 – 19
Si entra presentando il catalogo di Fa' la cosa giusta! 2009 (5 euro), oppure acquistando il libro La spesa in cascina (10 euro).

martedì 10 marzo 2009

MILANO, FACCIAMO PACE!


QUATTRO SERATE A INGRESSO GRATUITO PER FAR PACE CON MILANO.

MARTEDI’ 10 MARZO: OFFLAGA DISCO PAX @ ARCI CASA139
MERCOLEDI’ 11 MARZO: THE HORMONAUTS @ CIRCOLO ARCI MAGNOLIA
LUNEDI’ 16 MARZO: LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA @ ARCI BELLEZZA
MERCOLEDI 26 MARZO: PAOLO BENVEGNU' @ ARCI BIKO

Inizio concerti ore 22.00 - Ingresso gratuito con tessera Arci
Questa serie di eventi vuole essere una risposta agli attacchi rivolti da " Il Giornale" all'Arci Milano (in particolare il Magnolia) lo scorso dicembre 2008.
Lunedì 15 e martedì 16 dicembre 2008"Il Giornale" ha pubblicato più articoli che attaccano il sistema associativo, in particolare l'Arci e i suoi circoli. Una pagina intera è stata dedicata al circolo Magnolia di Segrate, accusato di essere un'attività commerciale invece che un luogo di promozione culturale. Ecco qui l'articolo de "Il Giornale" con la lettera: http://www.arcimilano.it/il-giornale-attacca-larci

Se Milano quest'anno è così fredda, non c'è bisogno di guardare così in alto. Basta guardarsi intorno: i locali chiudono, i centri sociali li chiudono, la gente si chiude. E quando fa freddo ci si chiude in casa.

Milano assomiglia ogni giorno di più a come la raccontano il resto degli italiani. Chi ci ha vissuto per anni sa che non è sempre stato così, sa che Milano in fondo un cuore ce l'ha, e per farlo ripartire ci vuole solo qualche grado in più.
I Circoli Arci sono il posto da cui ripartire e far ripartire Milano. Perchè dentro ai Circoli Arci fa caldo. Merito della gente che li riempie, li anima e li tiene vivi, merito dei concerti, dei libri, delle parole e dei diversi linguaggi che li attraversano e li fanno risuonare, merito di chi ci lavora e ogni giorno cerca di renderli migliori.
I Circoli Arci non lucrano, ma non per questo non prosperano.

Non stupitevi di come riescano a garantire un'offerta culturale di alto livello e insieme prezzi accessibili a chiunque. In un Circolo Arci la cassa rimane piena per poco: l'incasso si trasforma subito in nuove occasioni d'incontro, in nuovi spettacoli, in nuovo lavoro e in migliorie strutturali che vengano incontro all'ambiente e riducano al minimo gli sprechi. Nessuno si arricchisce e tutti diventano più ricchi. Di questo ha bisogno Milano, la città più ricca e più povera d'Italia. Ognuno ha le sue responsabilità, e l'Arci non si tira indietro.
Ma chiede a chi in un circolo Arci non ha mai messo piede di farsi avanti. Per quattro ottimi motivi: Le Luci Della Centrale Elettrica, The Hormonauts, Offlaga Disco Pax e Paolo Benvegnù. Quattro splendide realtà della migliore musica italiana che hanno risposto con entusiasmo al Facciamo Pace di altrettante realtà della migliore Milano: l'Arci Bellezza, il Circolo Magnolia, La Casa 139 e il Biko.
A marzo, quando sta per arrivare la bella stagione. E cerchiamo di farla arrivare insieme questa bella stagione!

Tratto da: http://www.arcimilano.it/milano-facciamo-pace Roberta