
Scriveva il partigiano olandese Henk nell’ultima sua lettera al padre:
"Caro papa’, peccato che non ci saro’ piu’ il giorno della pace. Ho sempre sperato di contribuire allora con tutta la mia forza ed energia alla ricostruzione, non soltanto materiale, ma anche spirituale. Il nostro lavoro propriamente detto non comincia che dopo la guerra: eliminare l’odio fra i popoli. Perche’, solo quando questo non esiste piu’, la vera pace puo’ venire. Solo allora il fondamento della pace - la fiducia - puo’ fare il suo ingresso nel mondo. Fa’ di contribuirvi anche tu come meglio potrai. Per rendere migliore il mondo dobbiamo cominciare da noi stessi".
Qui di seguito vi segnalo un link di un'esperienza toccante: un professore, Alessandro Marescotti, insegnante di Lettere nell'Istituto Tecnico Industriale e Liceo Scientifico-Tecnologico "Augusto Righi" di Taranto ha letto in classe alcune lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana. E dato che aveva a disposizione un computer collegato a Internet e una grande lavagna digitale, ha "smanettato" insieme ai suoi studenti su un blog e inserito sul web le lettere dei condannati a morte, a disposizione di tutti.
Cliccando sull'apposito simbolo (un foglietto posto al centro della pagina web) scaricherete centinaia di lettere, alcune di straordinario valore umano e letterario.
Buona lettura e buon viaggio all'interno della storia...e oltre..
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