sabato 14 novembre 2009

ROTOTOM SOTTO ATTACCO "NON PROCESSATE BOB MARLEY"

Il Rototom Sunsplash, attraverso il suo presidente Filippo Giunta, è oggetto di un'indagine penale.
Viene contestato
l'art. 79 della Fini-Giovanardi, probabilmente la norma piu' ideologica di quella legge tremenda. Secondo l'accusa il Sunsplash agevolerebbe l'uso di marijuana, in buona sostanza, per il solo fatto di essere un festival reggae.
Dalle motivazioni delle indagini si legge infatti che
"l'ideologia rastafariana prevede l'associazione tra la musica reggae e la mariuana" e di conseguenza, visto che al sunsplash c'erano "persone che, nel contesto dell'evento musicale e delle connesse suggestioni culturali, si dedicavano all'utilizzo di droghe, specie del tipo hashish e marijuana", Filippo merita la prigione (da 3 a 10 anni).
Una simile interpretazione della legge potrebbe quindi colpire chiunque organizzi anche solo una serata reggae: solo per quello potrebbe essere indagabile per "agevolazione alll'uso della marijuana".
Il fatto poi che il rototom abbia "manifestato in ogni sede - pubblica o privata e sugli organi di informazione - totale insofferenza per i controlli delle forze di polizia giudiziaria", visto che inserito negli atti, costituirà una sorta di aggravante?
Venerdì 13 novembre 2009 si è svolto a Udine, la manifestazione dall’emblematico titolo “NON PROCESSATE BOB MARLEY”, contro la criminalizzazione non solo del Rototom Sunsplash , che rischia di essere cancellato, e di tutta la musica reggae e della cultura Rastafari come emerge dagli atti della procura, ma prima di tutto dei luoghi di libertà, di dibattito vero, di tolleranza, di incontro fra diversi, di pace come il Sunsplash è sempre stato. La caccia alle streghe scatenata contro il Rototom, attraverso l'art 79 della l. Fini Giovanardi, è figlia di questo pericoloso clima chiuso, oppressivo, xenofobo che si respira in Italia.
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Art. 79 del testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, il comma 1 e' sostituito dal seguente:

«1. Chiunque adibisce o consente che sia adibito un locale pubblico o un circolo privato di qualsiasi specie a luogo di convegno di persone che ivi si danno all'uso di sostanze stupefacenti o psicotrope e' punito, per questo solo fatto, con la reclusione da 3 a 10 anni e con la multa da euro 3.000 ad euro 10.000 se l'uso riguarda le sostanze e i medicinali compresi nelle tabelle I e II»
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Ecco alcuni degli ospiti e delle loro parole durante la manifestazione di venerdì 13 novembre a Udine..ne cito solo qualcuna, le altre testimonianze potete trovarle qui: www.rototomsunsplash.com/voci.phtml.


Don Ciotti

Il “Rototom Sunsplash” di Osoppo, per come ho avuto modo di conoscerlo, è un momento di grande positività, di socialità, di approfondimenti, di musica. Ho visto tanti ragazzi partecipare attivamente agli incontri, porre domande intelligenti, interrogarsi sul presente e sul futuro.
Dispiace allora sapere che il presidente del festival sia adesso oggetto di una denuncia da aparte dell'autorità giudiziaria per il “realto di agevolazione all'uso di sostanze stupefacenti”, uso peraltro fisiologico in ogni grande contesto di aggregazione giovamnile e limitato in massima parte alle droghe leggere. Un uso che l'esperienza, il realismo e l'equilibrioci dicono che può essere contrastato non certo con gli articoli di legge, ma con forte investimento educativo, con iniziative che accompagnino i giovani nella crescita e li portino, al di là delle semplificazioni e delle scorciatoie, a scoprire il valore della libertà responsabile, all'essere pieni e consapevoli interpreti di democrazia. E senza dimenticare che i consumatori sono quasi sempre l'anello debole di un gioco criminale che dal traffico di droga ricava profitti enormi e sul quale davvero di dovrebbe concentrare ogni sforzo repressivo.
Mi auguro perciò che prevalga il buon senso e quindi un ripensamento. Il “Rototom” è un momento prezioso. Cancellarlo ci renderebbe culturalmente tutti più poveri.

Don Gallo

Caro Rototom, esprimo tutta la mia solidarietà per Bob.
Non posso essere presente, per impegni già presi.
Ma lottiamo per far cessare la "strage mafiosa", con tutti i suoi complici.
Ciao

Moni Ovadia

Esprimo piena solidarietà al festival e al suo direttore contro l'ingiustizia che li colpisce.

Le forze che sostengono il governo italiano attualmente in carica esprimono, con rarissime eccezioni, una cultura liberticida e reazionaria che mira a reprimere e comprimere gli spazi dell'autonomia culturale in cui si esprimono i valori dell'uguaglianza, dell'accoglienza, dell'espressione delle alterità e della multiculturalità.

L'ideologia reazionaria che anima il centro-destra si fonda sulla diffusione della paura, sull'omologazione a modelli d'ordine e di controllo sociale che mirano a far rinchiudere le persone negli angusti spazi del ghetto televisivo per ammannire ad individui e famiglie la stessa melassa mediatica omogeneizzata e distorta dalla propaganda di un solo modello esistenziale. La sottocultura che anima le forze ultra conservatrici è nemica della gioia di vivere, espressa dalla parte più libera, più vitale e più creativa dei giovani del nostro paese che sono malvisti in quanto tali soprattutto quando si organizzano autonomamente come accade in manifestazioni come il Rototom Sunsplash che sono occasioni di cultura, di socialità, di energia vitale, di bellezza e di risonanza con il linguaggio e metalinguaggio universale della musica, veicolo di pace e fratellanza.

Lo strumento della repressione in questa occasione è una delle tante leggi fondate sull'idea e la prassi di un controllo di polizia sulle coscienze e sulle anime con il pretesto della cosiddetta lotta alle droghe e miranti all'asfissia di tutto ciò che non vuole sottostare al potere dei prepotenti. I prepotenti di una classe politica molti esponenti della quale sono dediti all'uso di stupefacenti come la cocaina che circola a carrettate nei palazzi di chi comanda insieme alla prostituzione aperta e camuffata.

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