Dal sito "Radiopassioni" un articolo molto dettagliato su quanto della tragedia di Haiti riesce ad arrivare attraverso difficili percorsi radiofonici e della Rete.
15 gennaio 2010 - Roberto Del Bianco
Leggo dal blog "Radiopassioni" di Andrea Lawendel, giornalista attivo in campo radio e sociale, Per saperne di più su Haiti, con e senza radio: un articolo molto dettagliato su quanto della tragedia di Haiti riesce ad arrivare attraverso difficili percorsi radiofonici e della Rete. Le emittenti locali haitiane sono tuttora tra i pochi ponti informativi capaci di portare all'esterno - anche grazie al mix di broadcast e di web - notizie, voci dai sopravvissuti, immagini anche agghiaccianti di una realtà che sicuramente conosciamo ancora solo in piccola parte.
Tra queste emittenti locali Andrea cita in particolare Radio Metropole, attivatasi già da subito e in modo molto efficace.
Su un altro fronte si sposta poi l'analisi di Andrea. Parlando di radio non si può non citare l'opera sempre essenziale dei radioamatori che però nello specifico frangente è al momento assai limitata. Manca l'elettricità, mancano gli stessi operatori in grado di trasmettere, e soprattutto rimane difficile un coordinamento per i soccorsi. Si apprende intanto che un supporto per le comunicazioni avverrà sulle frequenze di 3720, 7045, 14265 e 14300 KHz sulle onde corte, che la comunità radioamatoriale raccomanda di mantenere libere per non intralciarne l'operatività, mentre nel servizio di Echolink, il VoIP radioamatoriale, potrebbe essere utile l'ascolto sul canale 278173 che dovrebbe ripeterne il traffico. Intanto un radioamatore dalla confinante Repubblica Dominicana, Cesar Pio Santos (HR2P), sta cercando di raggiungere l'area disastrata con apparecchiature adatte ai contatti d'emergenza.
Fin qui, i numeri. Indicazioni utili per conoscere e approfondire. Rimane lo sgomento e lo sconvolgimento interiore per un avvenimento catastrofico e improvviso. Certo: grazie alle tecnologie ci accorgiamo ancor più che "il mondo è piccolo"; rimane da capire se il pensiero che alberga nei nostri cuori sia effetto di un'onda emotiva o se giunga dalla consapevolezza che, se il mondo è piccolo, tutto ciò che avviene, a qualsiasi latitudine, diventa parte della nostra vita e del nostro sentirci "cittadini insieme" in questo pianeta mai sazio di fragilità e di dolore.
Se fosse così, avremmo raggiunto una maturità nel nostro pensiero e nel nostro essere. Maturità sempre più necessaria per andare di pari passo con le possibilità che il progresso ci dona.
Fonte: Peacelink
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