lunedì 22 giugno 2009

Protesta in Iran:il web viene censurato da tecnologie occidentali


Coinvolte le multinazionali Nokia e Siemens, secondo il Wall Street Journal.
Mentre dilaga la protesta in Iran, il web viene censurato da tecnologie occidentali.

Secondo il Wall Street journal, multinazionali delle telecomunicazioni come la Siemens e la Nokia al regime iraniano avrebbero fornito nella seconda metà del 2008 le tecnologie per censurare il web. E così, mentre continuano a scendere in piazza le donne e i giovani iraniani che reclamano la libertà di parola, le loro immagini e le informazioni sulla protesta stentano ad arrivare nel resto del mondo a causa dei "filtri tecnologici" forniti da esperti occidentali pagati dal regime autoritario iraniano.

Pecunia non olet?

Scrivono Christopher Rhoads e Loretta Chao sul Wall Strett Journal: "Il regime iraniano ha sviluppato, con l'assistenza di compagnie di comunicazione europee, uno dei più sofisticati meccanismi al mondo per controllare e censurare Internet, consentendo di esaminare il contenuto delle comunicazioni individuali su scala di massa".
Se con il regime iraniano si è arrivati a tanto, non è difficile immaginare cosa sta accadendo al servizio dei servizi di intelligence in Occidente.
Intanto proseguono gli arresti in Iran e non si può escludere che il regime stia individuando i blogger e i cyberattivisti iraniani proprio tramite il sistema di monitoraggio citato dal Wall Street Journal.
La fame di profitto delle multinazionali uccide l'aspirazione alla libertà dei giovani iraniani.
PeaceLink denuncia l'immoralità di ogni censura su Internet e sostiene i diritti del cyberattivisti iraniani.
Note:
Fonti e approfondimenti:

Peacelink
http://rawstory.com/blog/2009/06/nokia-siemens-iran-web-censorship
http://tinyurl.com/mx3wgh http://tinyurl.com/n59tj5 http://jack.tiscali.it/news/09/06/18-06-09-china.html http://tinyurl.com/kse8os

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